Nausea

La nausea è un disturbo caratterizzato da una spiacevole sensazione di malessere accompagnata dal desiderio di vomitare. Questo sintomo è spesso associato a disgusto per il  cibo  o per alcuni odori, fastidio a livello dello  stomaco  ed alterazioni autonomiche, come aumento della  frequenza cardiaca  ed  abbondante produzione di saliva. Altre manifestazioni concomitanti comprendono  pallore,  vertigini  e  sudorazione.  Nausea e vomito  si verificano tipicamente in sequenza; tuttavia, questi  sintomi  possono manifestarsi anche separatamente (il  vomito  non sempre è preceduto dalla nausea).

Quali sono le cause?

Le cause scatenanti la nausea sono molte e di origine diversa. Tra quelle gastrointestinali ci sono soprattutto  indigestione,  gastrite  cronica  o  problemi intestinali, ma anche  epatite,  cirrosi,  calcolosi della cistifellea,  patologie del pancreas. Anche il  reflusso gastroesofageo  si accompagna spesso a un senso di nausea.

Gravidanza,  ipoglicemia  (abbassamento dei livelli di zuccheri nel sangue),  estremo affaticamento  e  artrosi  cervicale  sono anch’esse cause abbastanza comuni.

La nausea gravidica, in particolare, è tipica soprattutto dei primi mesi di gestazione  ed è principalmente dovuta a fattori di tipo ormonale: all’inizio della gravidanza, infatti, si verifica un brusco aumento di alcuni ormoni (gonadotropina corionica, estrogeni e progesterone), che hanno la capacità  di raggiungere e stimolare i centri che controllano il riflesso della nausea e del vomito, posti nell’ipotalamo (una zona del cervello), e il rinencefalo ad essi collegato.

Quest’ultimo è il centro cerebrale che sovraintende alla percezione degli odori: per questo cibi e profumi prima graditi, durante i nove mesi possono diventare talmente insopportabili da scatenare disgusto e rendere inavvicinabile la cucina.

Durante la gestazione  può capitare che la nausea torni a manifestarsi anche nell’ultimo mese. Questo avviene in genere per effetto della pressione dell’utero sul diaframma, il muscolo che divide la cavità  dell’addome da quella del torace e che, a sua volta, schiaccia lo stomaco.

àˆ facile quindi avere un reflusso acido, una digestione lenta e difficile e la sensazione di sazietà  anche dopo un piccolo spuntino. Tutti fattori, insieme al tipico aumento della secrezione di acido cloridrico, che favoriscono la comparsa del sintomo.

Molte donne accusano una spiacevole sensazione di malessere generalizzato che sovente si accompagna alla nausea anche durante la  sindrome premestruale, sempre per effetto degli ormoni (estrogeni e progesterone) che regolano il ciclo.

Si può avvertire anche un senso di nausea per un  problema di equilibrio, come avviene nella  labirintite  o durante i viaggi in auto, barca, pullman o aeroplano. Queste forme sono più frequenti nei bambini sopra i tre anni e nelle giovani donne, e sono dette  cinetosi o mal di viaggio.

Comunemente detta anche mal di mare, o di aria,  la cinetosi è un disturbo di natura neurovegetativa e chi ne è soggetto non sopporta il movimento passivo, in particolare, le accelerazioni e le decelerazioni ai quali è sottoposto durante un viaggio. Il suo senso dell’equilibrio ne risulta così destabilizzato.

Anche chi soffre di  emicrania  (ancora una volta soprattutto donne) si trova spesso a fare i conti, oltre con il forte  dolore  tipicamente a un lato del capo, con la nausea che, per altro, è in grado di interferire con l’assunzione dei farmaci necessari contro il  mal di testa, rallentando il raggiungimento del sollievo dal dolore.

Episodi di nausea, se associati a un dolore nella regione dello stomaco, possono essere la spia di qualcosa che non funziona a livello del cuore, oppure, se associati a forti sintomi dolorosi all’addome o all’inguine, possono essere il segnale d’inizio di un episodio colico, rispettivamente biliare o renale.

àˆ, inoltre, una compagnia frequente di chi soffre di  disturbi alimentari, e di un rapporto alterato nei confronti del cibo, come chi è affetto da  anoressia  (che rifiuta sistematicamente di mangiare) o da  bulimia  (mangia in modo incontrollato e si abbuffa fino a che preso dal senso di colpa e dalla nausea può arrivare ad auto-indursi il vomito).

Non bisogna dimenticare che la nausea può rappresentare uno degli effetti collaterali di alcune cure farmacologiche. Ne è un classico esempio quella che accompagna la  chemioterapia, ma anche  farmaci oppioidi,  antidepressivi, anestetici,  anticoncezionali  orali, alcuni  antibiotici  e molti altri possono determinare questo malessere.

Infine, ma non ultime, tutte le condizioni di  stress  possono causare  ansia  generalizzata e nausea.

Quali sono i sintomi?

Se si accompagna a contrazioni involontarie dei  muscoli  della parete dello stomaco, della faringe e dell’esofago e a una salivazione abbondante, può precedere il vomito, anche se non è la regola.

Il più delle volte insieme alla nausea compaiono, mal di testa, vertigini, senso di sbandamento, repulsione per il cibo e malessere generale.

Una delle complicazioni più gravi è il vomito. Per quanto “liberatorio”, può lasciare una spiacevole sensazione di nausea residua e malessere.

Se persistente, comporta notevoli perdite di  acqua e  sali minerali  che, specie nei bambini, devono essere  reintegrati  con attenzione per evitare la  disidratazione.

In gravidanza, una complicanza possibile delle nausee e dei conati di vomito conseguenti è la cosiddetta  iperemesi gravidica: la futura mamma finisce per vomitare tutti i giorni, anche oltre i primi tre mesi, non assimila quasi più nulla e comincia a perdere peso. In questo caso può essere necessario il ricovero in ospedale per tenere sotto controllo la situazione.

Quali sono le cure?

In base ai sintomi riferiti il medico può richiedere una radiografia dell’apparato digerente oppure esami completi del sangue e delle urine.

Se la nausea è di origine psicosomatica può essere sufficiente modificare le abitudini di vita ed evitare le situazioni stressanti per vederla scomparire.

In tutti gli altri casi, la nausea può essere eliminata con farmaci specifici per la causa di fondo, e con una dieta leggera a base di cibi solidi.

La cura ma anche la prevenzione passano, inoltre, dall’attuazione di semplici accorgimenti, soprattutto per quelle nausee che accompagnano situazioni fisiologiche (come la gravidanza o la sindrome premestruale).

A cominciare proprio dall’alimentazione: è bene fare pasti poco abbondanti, ma numerosi, evitando prodotti troppo  grassi  e alimenti speziati. La nausea, infatti, solitamente peggiora se lo stomaco è troppo vuoto o se il livello degli zuccheri nel sangue è troppo basso.

 

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