Punture di Insetti

Le punture degli insetti sono comuni e, di solito, innocue.

Considerando che un insetto può pungere per forare la pelle con la finalità  di  nutrirsi  di  sangue, la reazione, in genere, si traduce nella comparsa localizzata di lievi irritazioni e prurito intenso, che tendono a risolversi entro un paio di giorni. Questo effetto è tipico nel caso degli  insetti ematofagi:  zanzare, tafani, moscerini e  pulci.

Una puntura può anche rappresentare il risultato di un  meccanismo di difesa: gli insetti possono utilizzare il loro pungiglione per iniettare sostanze tossiche e velenose, allo scopo di proteggere i loro alveari o nidi. Questi insetti, di solito, attaccano solo se provocati. Alcune di queste specie (api, vespe, calabroni e formiche rosse) possono provocare punture dolorose e stimolare una grave reazione allergica (anafilassi) nei pazienti a rischio.

Anche se non appartengono strettamente alla famiglia degli insetti, anche gli  aracnidi  (ragni, acari e  zecche) possono provocare lo stesso effetto.

Infine, gli insetti possono essere coinvolti nella trasmissione di malattie, come la  febbre gialla  e la  malaria, quindi l’interazione con questi vettori può potenzialmente rendere vulnerabili a condizioni più gravi.
Dal punto di vista isto-morfologico, la comparsa della puntura di un insetto è generalmente caratterizzata da un rilievo  cutaneo  tondeggiante e liscio, di colore rosso o bianco, con alone eritematoso e pruriginoso. Questo  pomfo  può manifestarsi con un infiltrato perivascolare composto principalmente da  linfociti  e da qualche  eosinofilo.

Quali sono i sintomi?

La gravità  della puntura varia a seconda del tipo di insetto e della sensibilità  individuale di chi subisce questo danno.

Una puntura di insetto può provocare reazioni diverse:

  • La  reazione normale  coinvolge solo la zona intorno alla puntura, con  dolore immediato, arrossamento,  gonfiore  e  prurito, ma è  innocua  nella maggior parte dei casi. In genere, la regione interessata rimane dolorante e pruriginosa per alcuni giorni.
  • Una  reazione locale  più  estesa  si presenta con un’area di gonfiore superiore ai 5 cm e con segni (arrossamento e bruciore) che tendono ad aggravarsi gradualmente nei primi due giorni dopo la puntura dell’insetto. Questa condizione tende a risolversi entro 10 giorni.
  • Reazioni di varia intensità  possono interessare diverse parti dell’organismo (sistemiche o  allergie), come l’orticaria  generalizzata  (eruzione cutanea con prurito) e  angioedema  (gonfiore sottocutaneo che interessa prevalentemente viso e  labbra).
  • Quando il gonfiore raggiunge la parte bassa della gola può ostacolare il passaggio dell’aria. Di conseguenza può subentrare un  edema della glottide  (rigonfiamento della laringe all’altezza delle corde vocali), con  difficoltà  respiratoria, voce roca e  tosse.
  • Nei casi più severi si può andare incontro ad un grave calo di pressione, marcato e persistente, alla perdita di coscienza e allo  shock anafilattico.

Come prevenire le punture d’insetto?

Esiste tutta una serie di comportamenti e precauzioni da adottare per ridurre al minimo il rischio di essere morsi o punti da un insetto:

  • Gli insetti diventano, in genere, più aggressivi durante l’estate, poichè rappresenta la stagione della massima  riproduzione. I luoghi più a rischio sono le pozze d’acqua, come stagni e paludi: acqua, caldo e umidità , infatti, sono condizioni ideali per il loro sviluppo. Nelle situazioni che possono essere a rischio, indossare maniche e pantaloni lunghi. Le zanzare e i tafani si trovano comunemente in prossimità  dell’acqua.
  • Solitamente, gli insetti colpiscono maggiormente le zone del corpo esposte e scoperte, come braccia, gambe e mani. E’ pertanto consigliabile coprirsi adeguatamente se si svolgono attività  all’aperto o in un momento della giornata in cui gli insetti sono particolarmente attivi, come ad esempio al tramonto nel caso delle zanzare.
  • Non disturbare mai alveari e nidi degli insetti.
  • Gli insetti, ma in modo particolare le vespe, amano ronzare intorno ai cibi. Conservare gli  alimenti  non consumati coperti, quando si mangia all’aperto. In particolare, non lasciare bibite in lattina aperte, poichè attirano gli insetti.
  • Lavarsi le mani  dopo aver mangiato o aver manipolato cibi dolci all’aperto (consiglio valido soprattutto per i bambini).
  • Evitare profumi forti,  cosmetici  e  creme solari  molto profumate. Vestirsi preferibilmente con abiti di colore chiaro, in quanto i colori accesi o scuri attraggono gli insetti.
  • Le  sostanze repellenti  per gli insetti, da applicare sul corpo e sui vestiti, sono efficaci contro tafani e zanzare, ma non sembrano funzionare altrettanto bene verso gli imenotteri (api, vespe, calabroni).
  • Se possibile, munire porte e finestre di zanzariere per evitare che gli insetti entrino all’interno della casa.

Quali sono i rimedi?

La maggior parte dei morsi e delle punture degli insetti causa prurito e gonfiore, segni che di solito si risolvono spontaneamente entro alcune ore. Lo scopo del trattamento è di alleviare ancor più rapidamente i sintomi spiacevoli e particolarmente fastidiosi.
Le  reazioni minori  possono essere trattate nel seguente modo:

  • In caso di puntura di ape, rimuovere il pungiglione per evitare un’ulteriore diffusione del veleno;
  • Lavare la zona colpita con  acqua  e  sapone;
  • Applicare un impacco  freddo sopra l’area per ridurre il gonfiore e il dolore;
  • Cercare di non grattare la superficie del  pomfo  e la zona limitrofa, per evitare l’infezione della cute lesa (tenere  le unghie  dei bambini corte e pulite);
  • àˆ possibile ricorrere anche a validi rimedi  fitoterapici, come l’applicazione locale di  Aloe (gel o polpa)  o di un unguento a base di  Calendula, per lenire la zona cutanea punta dall’insetto.

 

Il Farmacista Consiglia

Show Filters

Visualizzazione di 27 risultati

Visualizzazione di 27 risultati